mercoledì 27 luglio 2016

#AmmettereIlProblema

Anni fa, quando ho creato il mio profilo "segreto" su instagram ero totalmente ignara di avere un problema, o perlomeno non mi sentivo abbastanza "malata" per avere un problema di anoressia. Non me ne rendevo conto. Non sapevo che avere fobie di fronte ad alcuni cibi, avere perennemente i sensi di colpa e non avere il ciclo da più di un anno implicasse avere un problema grave. 
Ho scoperto la community di instagram per caso.. Quasi sembra una cosa incredibile.. l'ho scoperta cercando come hashtag #grey'sanatomy... VI RENDETE CONTO!?!? 
Trovai altri hashtag come #anarecovery #anorexic... E per curiosità ho scoperto un mondo che non pensavo nemmeno esistesse. Tutte ragazze inglesi, francesi, tedesche o comunque non italiane.. Non potevo seguirle dal mio profilo normale perché non volevo la gente sapesse.. Così è stato l'inizio di "lusrecovery". So che se non avessi mai aperto questo profilo, non avrei mai ammesso di avere un problema e non avrei mai accettato una terapia di guarigione.
Nei primi tempi seguivo le storie delle ragazze con fervore, continuandomi a ripetere che non sarei mai arrivata a tali condizioni.. Ma invece.. Dopo qualche mese eccomi anche io come loro. E' successo tutto abbastanza velocemente e verso settembre 2013 ho ammesso di avere un problema. Ho ammesso che non pranzavo più, che nascondevo il cibo e che fingevo di mangiare quando in realtà poco dopo il cibo finiva nel water. E' stato un grande passo per me.
Vedo persone intorno a me, anche nella vita reale che intraprendono diete ferree, digiunano, cominciano ad avere seri problemi con il cibo e non fanno niente per migliorarsi. Quando qualcuno chiede perché non vogliano un determinato cibo, rispondono "non mi va" "non mi piace" "non ho fame" quando in realtà: 1) gli andrebbe eccome 2) ne vanno matti e 3) se lo mangerebbero con gli occhi se potessero.
Mi sono resa conto che ammettere di avere un problema in generale è molto più difficile di quanto si creda, perché l'ho sperimentato una seconda volta in giugno. Ma con un problema opposto. Ad aprile ho cominciato a mangiare molto, cose che di solito mangiavo di rado o nemmeno mi sfiorava l'idea o la voglia. Ero tranquilla e felice con un'alimentazione equilibrata ma di punto in bianco ho cominciato a voler sperimentare nuove cose, tutte insieme. Non capivo che non era normale mangiarsi un pacco intero di biscotti, 2 pizze, 5 panini e altre schifezze tutte insieme. O almeno anche se lo capivo, non volevo ammettere di essere scivolata in un altro disturbo alimentare. La mia mente diceva "No, non sei malata, vuoi solo un'altra di questa e poi ti fermerai." Ma non accadeva. Così quando ho cominciato a vedere e razionalizzare ciò che mi stava succedendo, ho cominciato a piangere e sfogarmi. Questa volta è stata più dura ammettere il problema. Nessuno da fuori se ne poteva accorgere. Certo, ogni giorno lievitavo sempre di più, ma con quello che ho passato anni fa, alla gente faceva piacere vedermi di nuovo rotonda come 5 anni fa. Pensavano che avessi ripreso questi chili in maniera felice. Non hanno la minima idea di cosa possa esserci dietro a questo. Si fermano alla superficialità. E per una volta, questo mi va bene. Non ho voluto subito ammettere il problema questa volta perché me ne vergognavo da morire. Abbuffarsi di cibo fino a stare male. Ma per cosa? Perché non ho rispetto di quello che ho? Perché devo scoppiare? perché voglio sempre di più? Perché non sono mai sazia? Quando mi abbuffavo mi sentivo come se avessi ucciso qualcuno. Come se la gente se avesse saputo ciò che facevo mi avrebbe guardata come uno schifo umano.
Sentirsi chiamare due anni fa "L'anoressica che non mangia" ed ora "La grassona che mangia troppo" ha fatto male. Mi sono sentita molto ferita ma anche ho capito la superficialità della gente.
E così ce l'ho fatta. Ho ammesso il mio problema. E' dura, molto più dura di prima. Non si tratta di mangiare meno e dimagrire ora come ora. Si tratta di tornare ad avere una mente sana. Due anni fa una mente insana, l'anno scorso una mente sana e quest'anno una mente insana di nuovo. Fa male.
Però ho ammesso il problema, ne ho parlato e mi sto facendo aiutare di nuovo. 
Il primo step è compiuto. 
Tutta questa pappardella per dire che... Tutti possono farcela. Tutti possono uscire da un problema momentaneo. Bisogna però capire sé stessi e capire il fatto che si ha un problema che va curato. Il primo passo verso la guarigione è questo.
Ho smesso di prendermi in giro e ora sto affrontando la realtà.
Luna ha un problema. Luna lo risolverà.
Anche voi potete.
Fatelo, parlatene. Non sentitevi soli, non lo siete. Possiamo farcela, insieme.
ROAD TO HAPPINESS.

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